Il packaging del futuro è in alluminio
L’eliminazione della plastica nella produzione di packaging richiede necessariamente l’individuazione di un nuovo materiale funzionale e con un impatto ambientale inferiore. La soluzione migliore individuata finora è l’alluminio, un materiale leggero, resistente, malleabile, personalizzabile e riciclabile all’infinito.
Gli imballaggi in alluminio sono sempre più frequenti, sia nel settore alimentare che farmaceutico e cosmetico. Si tratta di tre settori che hanno sempre più a cuore il tema della sostenibilità e che sono costantemente alla ricerca di materiali di qualità per assicurare una conservazione ottimale del prodotto.
Benefici dell’alluminio nei packaging
Le qualità dell’alluminio sono numerose e non vi è il rischio di perderle nel tempo, nemmeno nel momento in cui si procede con il processo di riciclo. Dunque, sono molti i benefici che supportano il suo impiego nella realizzazione di imballaggi di cosmetici, farmaci e alimenti. L’alluminio nel packaging di prodotti alimentari permette di ridurre gli sprechi, in quanto garantisce una barriera di difesa da luce, aria, batteri, liquidi e vapore. Il prodotto contenuto all’interno è conservato al meglio, mantenendo il caldo in caso di cibo da asporto. I contenitori in alluminio flessibile permettono al consumatore di adoperare una quantità di prodotto maggiore, riducendo gli sprechi dovuti alla difficoltà nel far fuoriuscire il prodotto dall’imballaggio.
Inoltre, l’alluminio è un materiale leggero, il quale impiegato in spessori esigui permette di risparmiare complessivamente un’enorme quantità di materie prime e di energia nei processi di produzione. Due qualità uniche di questo metallo sono la sua versatilità e duttilità. Un packaging in alluminio può essere personalizzato con scritte, colori e loghi in modo da valorizzare il brand sia in termini estetici che etici. Infatti, un’azienda che usa packaging sostenibili può trasmettere ai propri clienti valori capaci di potenziare la sua immagine aziendale. Alcuni sostengono che l’alluminio non debba essere utilizzato per il packaging di prodotti alimentari, in quanto nocivo per la salute. In realtà, l’alluminio non rilascia sostanze tossiche per l’uomo, nemmeno in caso di incendio.
In conclusione, il packaging in alluminio non è vantaggioso solo dal punto di vista della conservazione, ma anche dal punto di vista ‘green’. Se ogni singolo imballaggio viene riciclato, a partire da esso è possibile produrne di nuovi senza emettere ulteriori emissioni di CO2 con l’estrazione di nuovo metallo dalla bauxite. L’Italia è terza al mondo, insieme alla Germania, per la quantità di alluminio riciclato e reimmesso sul mercato per la creazione di nuovi prodotti. Il nostro Paese è riuscito a fondare una vera e propria economia circolare, attorno al riciclo dell’alluminio, finalizzata alla sostenibilità ed alla riduzione di rifiuti. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno quotidiano di CIAL che ha promosso numerose iniziative al fine di sensibilizzare la popolazione. Ora dobbiamo intraprendere una nuova sfida per realizzare il nuovo traguardo prefissato dall’Unione Europea, ovvero raggiungere un tasso di riciclo del 50% entro il 2025 e del 60% entro il 2030.